Il Crocifisso Gallino


Il Crocifisso Gallino: Un Capolavoro Tra Attribuzioni e Misteri

Il Crocifisso Gallino, noto per la sua attribuzione incerta a Michelangelo Buonarroti, è una scultura lignea di dimensioni contenute (41,3 x 39,7 cm) risalente al periodo tra il 1495 e il 1497. Questo piccolo crocifisso, sprovvisto della croce originale, è stato al centro di dibattiti e controversie sin dalla sua scoperta. Acquistato dallo Stato Italiano nel 2008 dall'antiquario torinese Giancarlo Gallino, da cui prende il nome, è oggi esposto al Museo del Bargello di Firenze

Attribuzione Controversa

La disputa principale che circonda il Crocifisso riguarda la sua attribuzione. Molti studiosi hanno suggerito che possa trattarsi di un'opera giovanile di Michelangelo, realizzata durante il periodo in cui lo scultore era ancora agli inizi della sua carriera, forse influenzato dai maestri della tradizione fiorentina. Altri, invece, ritengono che si tratti di un’opera seriale o semi-seriale, appartenente alla tradizione dei legnaioli, artigiani specializzati nella scultura lignea attivi a Firenze nel Rinascimento​
L'attribuzione a Michelangelo è stata sostenuta soprattutto in base a studi stilistici, che rilevano somiglianze tra il Crocifisso e altre opere riconducibili al maestro, come il celebre Crocifisso ligneo realizzato per la Basilica di Santo Spirito. Tuttavia, i critici più scettici ritengono che, nonostante la qualità dell'opera, essa potrebbe essere il frutto di un'abile bottega fiorentina e non necessariamente delle mani di Michelangelo​


Materiale e Destinazione Originaria

Inizialmente, si pensava che il Crocifisso fosse scolpito in legno di tiglio, ma studi più recenti indicano che potrebbe essere stato realizzato in pioppo, un materiale ampiamente utilizzato per sculture destinate alla devozione privata. Questo dettaglio, unito alle piccole dimensioni, suggerisce che il Crocifisso fosse pensato per un uso domestico, piuttosto che per una chiesa o un'istituzione pubblica​

Conservazione e Esposizione

Dopo essere stato acquisito dal Polo Museale Fiorentino, il Crocifisso Gallino ha trovato la sua collocazione definitiva al Museo del Bargello. Dal 4 aprile 2012, l’opera è esposta all'interno della Cappella del Podestà, protetta da una teca che ne garantisce la conservazione. La posizione centrale e la cura con cui è esposta riflettono l'importanza attribuita a questa scultura, nonostante le controversie sulla sua paternità​.

Il Crocifisso Gallino rimane un oggetto di grande fascino, non solo per la sua bellezza artistica, ma anche per il mistero che lo circonda. L’attribuzione a Michelangelo continua a dividere la critica, ma nel frattempo, l’opera trova il suo spazio nel cuore del patrimonio culturale fiorentino, ammirata da visitatori e studiosi di tutto il mondo.

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