Sotto il Battistero di Firenze

 

Un Viaggio Nella Storia
Il Ritrovamento Barbarico Sotto Il Battistero di San Giovanni

Nel cuore di Firenze, tra la maestosità della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e l'eleganza del Campanile di Giotto, si erge il Battistero di San Giovanni, uno dei monumenti più iconici della città. Ma dietro la sua bellezza marmorea, ornata da mosaici e architetture romaniche, si nascondono misteri e storie antiche. Nel 1895, un evento straordinario svelò una parte nascosta di questa lunga storia: il ritrovamento di una tomba di epoca barbarica lungo il lato nord-ovest del Battistero. Questo ritrovamento non solo ha aggiunto un nuovo capitolo alla storia del monumento, ma ha anche offerto uno sguardo più profondo sull’evoluzione di Firenze tra il periodo paleocristiano e l’alto medioevo.

Il Richiamo del Passato

Nel 1895, durante degli scavi sul lato nord-ovest del Battistero, emerse una tomba appartenente a una fase storica in gran parte sconosciuta: l’epoca barbarica. La scoperta colpì gli studiosi dell'epoca, poiché offriva nuove informazioni sulla transizione di Firenze dall'epoca romana a quella medievale. Il ritrovamento includeva resti di una sepoltura, probabilmente legata ai Longobardi, un popolo che aveva dominato gran parte della penisola italiana tra il VI e l'VIII secolo.

La Storia del Battistero

Il Battistero di San Giovanni, la cui origine esatta è ancora avvolta nel mistero, ha radici che si spingono indietro nel tempo fino al IV secolo, epoca in cui potrebbe essere stato costruito su un antico tempio romano dedicato al dio Marte, in seguito rivelatosi un errore. Le sue prime trasformazioni sono legate alla dominazione longobarda, quando si consolidò come centro religioso di Firenze, prima di diventare sede della cattedrale. Le fonti storiche raccontano come la prima testimonianza scritta dell'edificio risalga all'anno 897, quando la basilica di San Giovanni fu citata come luogo di giustizia, segno che il Battistero non era solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di potere politico.
Durante questo periodo, la chiesa aveva un ruolo di primaria importanza. Nel 1059, Niccolò II, il papa fiorentino, riconsacrò il Battistero, restaurandone il ruolo di sede vescovile e completando modifiche architettoniche che inclusero la celebre cupola a otto spicchi. Il Battistero, ora con nuove porte e decorazioni in marmo bianco e verde, fu elevato a uno degli edifici più rappresentativi dello stile romanico, sebbene mantenesse molti elementi delle epoche precedenti.

Il Contesto Barbarico

L'epoca longobarda, cui si lega la tomba scoperta, è spesso associata a un periodo di instabilità e trasformazione. Dopo il crollo dell'Impero Romano, la penisola italiana divenne un mosaico di regni barbarici, con i Longobardi che si imposero come potenza dominante a partire dal VI secolo. A Firenze, come in molte altre città italiane, la transizione tra epoche fu tumultuosa, e la presenza di una sepoltura barbarica accanto a un luogo così simbolico come il Battistero suggerisce l'importanza di questo popolo nella definizione dell'identità religiosa e culturale della città.
Per molto tempo, gli studiosi hanno avuto dubbi sull'effettiva influenza dei Longobardi su Firenze, città che rimaneva profondamente legata alla tradizione romana e cristiana. Tuttavia, scoperte come quella del 1895 dimostrano che i barbari, spesso considerati invasori, contribuirono in modo significativo allo sviluppo urbano e culturale della città.

La Chiesa di San Giovanni

In un momento storico caratterizzato da incertezze, la chiesa di San Giovanni giocò un ruolo centrale come guida spirituale e sociale per i fiorentini. Durante l’alto Medioevo, la basilica non solo accoglieva i fedeli per le funzioni religiose, ma serviva anche come tribunale per amministrare la giustizia. Questo aspetto evidenzia l'importanza della chiesa non solo come luogo di preghiera, ma anche come fulcro del potere giuridico e politico.
La sua consacrazione a Battistero nel 1128 segnò un momento cruciale per Firenze, consolidandola come un simbolo di autorità religiosa. La costruzione della cupola e delle porte monumentali aggiunse ulteriori elementi di prestigio, rendendo la chiesa di San Giovanni una delle principali attrazioni della città.

Le Sfide della Conservazione

Il ritrovamento della tomba barbarica non è stato solo una scoperta entusiasmante, ma ha anche rappresentato una sfida per gli archeologi e gli storici. Preservare una tale scoperta in un contesto urbano così complesso come quello di Firenze richiede delicati equilibri. Da un lato, la città stessa è un museo a cielo aperto, dove ogni strato di terreno nasconde preziosi resti del passato; dall’altro, il moderno sviluppo urbano impone limiti su quanto è possibile scavare e conservare.
La lotta tra preservazione del patrimonio e progresso è uno dei nemici più ostici per chiunque voglia proteggere l'eredità culturale della città. Tuttavia, alleati fondamentali in questa battaglia sono le istituzioni come l'Opera di Santa Maria del Fiore e i musei cittadini, che si impegnano nella tutela e nella valorizzazione di questi tesori nascosti.

Una Nuova Visione di Firenze

Il ritrovamento della tomba barbarica ha offerto agli studiosi una visione più completa della storia di Firenze. L'idea che la città fosse stata influenzata non solo dalla cultura romana, ma anche da popolazioni “barbare”, ha arricchito il racconto delle sue origini e del suo sviluppo.
Oggi, il Battistero di San Giovanni rimane uno dei monumenti più affascinanti di Firenze, e la sua storia, arricchita da scoperte archeologiche come quella del 1895, continua a sorprendere e affascinare i visitatori. La presenza della tomba barbarica non fa altro che confermare quanto Firenze sia un crocevia di culture, un luogo dove la storia antica e medievale si intrecciano in modo unico, contribuendo a creare una delle città più belle e affascinanti del mondo.

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